In queste ore concitate di “botte
e risposte” tra il Comitato dei Lavoratori Co.Ra.La.S. e l’Amministrazione
Comunale, in molti hanno notato su social e blog il richiamo alla questione dei
TFR dei dipendenti, elencata tra le tante scorrettezze a danno degli stessi lavoratori
e si è deciso in questa sede di fare qualche approfondimento.
Ovviamente non è possibile citare
la “secretata” relazione di KPMG che, come tutti sanno, recitandone a memoria i
passaggi, aveva messo in evidenza tra le criticità della STS anche tale
questione. E’ possibile, tuttavia, desumere dalla lettura comparata dei bilanci
di esercizio della S.T.S. S.r.l. e STS Azienda Speciale, che la S.T.S S.r.l.
non ha mai corrisposto alla STS Azienda Speciale gli accantonamenti maturati a
titolo di TFR e che, quindi, il TFR dei dipendenti non è stato oggetto di
compensazione con le poste passive, che invece la STS Azienda Speciale ha corrisposto
alla STS S.r.l. in liquidazione, come la cessione di beni mobili.
L’aggiornamento al piano di
risanamento allegato al contratto quadro con il Comune di Frascati entrato in
vigore il 06/12/2018 prevedeva tra le principali criticità l’incapacità del
contratto precedentemente stipulato tra l’Azienda e il Comune di coprire i
costi dei servizi, creando nelle annualità 2015, 2016 e 2017 un disavanzo di
bilancio, che è stato aggravato fino a raggiungere la cifra di € 1.886.566,29, avendo
dovuto accantonare anche il TFR dei dipendenti non versato dalla S.T.S. S.r.l.
in liquidazione.
Quel 1.886.566,29 è il disavanzo
di bilancio che i dipendenti stanno contribuendo a ripagare con la riduzione
dei loro salari, con il risparmio sugli strumenti funzionali ai servizi e con
la propria faccia, ogni qualvolta si indica la STS come un azienda
fallimentare, in cui lavorano soggetti incompetenti e raccomandati e che gli
stessi dipendenti devono difendere dagli attacchi dell’Amministrazione, che
continua a ricordare come nel 2017, al momento del loro insediamento, hanno
trovato invece di un’azienda “una creatura morta”.
Una domanda sorge spontanea: non poteva
l’attuale Amministrazione Comunale, quando nel 2017 si trovò di fronte tali
criticità, per la cui emersione pagò quasi 50.000 euro alla KPMG, chiedere la
corresponsione dei TFR dei lavoratori alla STS S.r.l. in liquidazione? E KPMG
avrà suggerito tale soluzione? Il Comitato Co.Ra.La.S. ha recentemente
presentato richiesta di accesso agli atti della relazione KPMG che, se mai
verrà accolta, permetterà presto al Comitato di rivelare tali misteri.
Intanto non si può non sottolineare
come, di tutte le analisi fatte da KPMG, tra cui appunto la mancata
corresponsione dei TFR dei lavoratori dalla S.T.S. S.r.l., l’unica che ha ricevuto
gli onori della ribalta è stata la legittimità dei contratti dei dipendenti
della STS, per cui si è ritenuto indispensabile spendere, in un momento così
critico, ulteriori 4.500 euro per una relazione giuslavorista.
Purtroppo è questo che emerge
dalle analisi dei dati e delle relazioni, se pur “secretate” e anche se l’Amministrazione
“non può accettare” che i dipendenti formulino nelle loro dichiarazioni “accuse
gravi e diffamatorie”, come quelle riportate nelle recenti note del
Comitato Co.Ra.La.S., questi sono i fatti, questi i numeri e se mai si volesse
fare ulteriore chiarezza basterebbe pubblicare le relazioni per cui è stato utilizzato
denaro di tutti i cittadini di Frascati.
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