Co.Ra.La.S.

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martedì 19 novembre 2019

IL CONSIGLIO COMUNALE DECRETA LA FINE DELLA STS


Lo scorso 18 Novembre 2019, è stata approvato in Consiglio Comunale il Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale che prevede, a fronte di un’esposizione debitoria di € 48.550.156,81, oltre all’aumento di molte tasse e tariffe dei servizi, l’esternalizzazione di alcuni servizi della STS, l’internalizzazione degli altri, e in sostanza, la messa in liquidazione della STS Azienda Speciale.
Mentre il Consiglio approvava questo piano definito di “lacrime e sangue”, i lavoratori della STS hanno protestato sfilando in corteo da Piazza S. Pietro a Piazza Marconi, dove ha avuto luogo la manifestazione organizzata dal Comitato Co.Ra.La.S. I lavoratori successivamente sono stati presenti come auditori in Consiglio Comunale, dove hanno dovuto assistere alla decisione della maggioranza di mettere la parola fine sulla STS Multiservizi, che da quindici anni presta servizi per la Città di Frascati.
L’opposizione si è espressa negativamente sul Piano, rilevando come le tempistiche con cui gli è stato presentato, il pomeriggio del 14 Novembre, non consentissero delle disamine accurate ed evidenziando come lo stesso piano dei riequilibri fosse completamente sfornito dei dati economici su cui si doveva invece fondare. In particolare, in riferimento alle esternalizzazioni o internalizzazione dei servizi della STS, non venivano indicati i costi dell’Azienda Speciale, né i risultati dell’indagine di mercato, indicando solo i risultati di un’operazione a cui mancavano i dati di partenza e lo svolgimento del procedimento.
Alcuni interventi dell’opposizione hanno segnalato che il costo dei servizi della STS, oggetto dell’analisi del Piano dei riequilibri, da cui deriva il progetto dell’esternalizzazione e dell’internalizzazione dei servizi, non è inserito nel contratto in essere tra STS e Comune e che le schede economiche, sulla base delle quali la STS fattura al Comune, mai pubblicate, riportano le spese dell’Azienda nel 2017, prima quindi, che tali spese venissero riviste dal piano di risanamento e dalla Deliberazione di Giunta Comunale n. 59 del 28/03/2019, che ha ridotto l’importo del contratto di servizi di 1.902.598,16. In altre parole, le spese dell’Azienda Speciale prese a comparazione con ipotesi di esternalizzazione sono superiori rispetto al dato effettivo, inoltre, sono falsate da costi che dovrebbero essere del Comune e che invece anticipa la STS, come quelli per le utenze degli impianti sportivi, che vengono ripartite come spese generali su tutti i servizi.
I Consiglieri di Maggioranza, nei loro interventi, rendevano noto che non avevano letto e compreso perfettamente il piano di riequilibrio, che erano fortemente preoccupati e dispiaciuti per i dipendenti della STS, ma che, per una questione di coscienza nei confronti della Città, erano costretti a votarlo.
Il clima del Consiglio Comunale assumeva toni diversi da quelli tipici della politica, richiamando le tematiche introspettive affrontate in queste settimane: la STORIA, la COSCIENZA, la RESPONSABILITA’.
La STORIA veniva affrontata dal Sindaco Mastrosanti, che faceva un ampio excursus di tutte le vicende della STS, evidenziando soprattutto i comportamenti non legittimi di alcuni amministratori del passato, ammettendo finalmente di avere avuto un ruolo attivo in molte delle decisioni assunte per la STS, in qualità di suo Presidente e di Assessore, ammettendo anche che avrebbe potuto avere un’incidenza maggiore su alcuni errori del passato quando era in opposizione.
La RESPONSABILITA’ veniva richiamata da tutti i Consiglieri di Maggioranza intervenuti, compreso l’Assessore Marziale, che finalmente si rendevano conto che, anche se 48.550.156,81 di euro di passività non potevano essere ricondotti all’operato di due anni e mezzo di amministrazione, se ne prendevano la responsabilità per quota parte, per avere magari troppo spesso votato senza particolare cognizione di causa un provvedimento non corretto, ma riconoscendo che, se tale era la somma di cui l’Amministrazione risultava in debito, evidentemente qualcuno aveva commesso errori, di cui alcuni potevano essere a loro attribuiti. Sulla stessa linea anche il discorso del Presidente del Consiglio Franco D’Uffizi che, abbandonata la posizione dal banco della Giunta e rientrando tra i banchi della maggioranza, ammetteva di avere avuto in mattinata grossi dubbi sull’approvazione di questo piano, sia per la gravità delle conseguenze sulla cittadinanza e sui lavoratori della STS, sia sulla scarsa trasparenza dello stesso, rivelando che l’interruzione di quasi due ore del Consiglio era dovuta alla discussione che aveva sollevato lui stesso e annunciando di aver deciso, proprio per sottolineare la sua assunzione di responsabilità, di rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale.
Tutti i discorsi richiamavano la preoccupazione dei Consiglieri per i lavoratori della STS e la giustificazione del proprio operato personale, venendone fuori anche qualche inopportuno richiamo alla paura di incontrare per la città in cui vivono e circolano alcuni di questi.
La COSCIENZA diveniva di nuovo tema comune dei Consiglieri, del Sindaco e della Giunta nell’affermare che, nonostante tutto, la coscienza li richiamava ad approvare un piano che, seppur doloroso, se pur poco chiaro, si rendeva necessario per evitare conseguenze peggiori.
Il Consiglio Comunale del 18 Novembre 2019, verrà ricordato certamente per l’emotività che molti consiglieri manifestavano, camminando in ansia da un lato all’altro dell’aula consigliare, quasi ricordando l’immagine di chi aspetta notizie fuori dalla sala parto e raccontando la lacerazione interiore che li aveva infine condotti a votare il piano di riequilibri.
L’Assessore Gori, un po' discosto da tutto questo clima commovente, interveniva per dare gli opportuni chiarimenti tecnici sul testo del piano e per indicare a voce grossa e decisa che era l’unica soluzione da adottare, addirittura rivolgendosi alla platea dei lavoratori, che non poteva rispondergli,  per chiedere se gli stessi sarebbero invece in grado di fornire delle alternative di fronte alla difficile gestione della STS, per la quale ammetteva, anche lui evidentemente contagiato dal clima delle ammissioni di responsabilità,  di averle affibbiato la definizione di “cancro”, di cui i dipendenti si erano tanto risentiti.
Dopo le dichiarazioni di voto, che vedevano l’approvazione a maggioranza del piano dei riequilibri, nonostante nessuno si fosse erto in difesa dei suoi contenuti e della sua chiarezza in termini di dimostrazione tecnica, i lavoratori della STS lasciavano il Consiglio dopo aver regalato un applauso a chi, se pur tanto commosso e preoccupato,  se pur tanto pentito  di avere in passato assunto decisioni superficiali senza comprendere i contenuti documentali degli atti del Consiglio, oggi, nuovamente, si esprimeva per via di una corrente di appartenenza e non certo per una convinzione di coscienza individuale.
La storia è maestra di vita quando, attraverso l’individuazione di responsabilità e colpe, consente di non commettere nuovamente gli stessi errori, quando ci rende migliori di come siamo stati.

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