Si parla di STS e inevitabilmente
si parla di STORIA. La storia della STS è di nuovo l’incipit del
discorso del Sindaco Mastrosanti nel Consiglio Comunale dello scorso 12
Novembre, quando dice “la storia non serve per capire di chi è la colpa”.
“La storia è maestra di vita”
dicevano i nostri avi, per dire che dagli errori del passato si può imparare a
non sbagliare di nuovo nello stesso modo, si può evitare di ripetere le stesse
tragedie. Dagli avvenimenti del passato, infatti, si traggono lezioni che ci
dovrebbero far diventare migliori di quel che siamo stati.
All’errore consegue necessariamente
l’attribuzione di una COLPA, se si accetta che esista un concetto di
responsabilità delle azioni. Lo stesso Sindaco
ricorda nel suo discorso che “quando si opera per il pubblico ci vuole
coscienza e responsabilità”.
Nel controbattere alla minoranza,
che durante il Consiglio aveva contestato i provvedimenti per
l’esternalizzazione dei servizi e per la messa in liquidazione della STS, che
saranno contenuti nel piano dei riequilibri del Comune in approvazione il prossimo
18 Novembre, il Sindaco tirava in ballo, inoltre, il concetto dell’IPOCRISIA.
Ipocrita ha definito il gesto
degli schieramenti di opposizione di strumentalizzare i lavoratori della STS,
tra l’altro presenti in Consiglio Comunale, esclusivamente per ottenere dei
consensi politici, riferendosi invece agli stessi lavoratori come mossi da
valutazioni emotive causate dalla preoccupazione di perdere il posto di lavoro
e liquidati come dei fantocci nelle mani dei politici di opposizione che li
avrebbero convinti a credere in una ricostruzione errata della storia dell’azienda
in cui lavorano. Perché quello che invece è una constatazione oggettiva,
secondo Matrosanti, è che l’Azienda Speciale nell’agosto 2015 è “nata morta”.
L’azienda è nata morta, secondo
la sua disamina, perché in due anni avrebbe accumulato un disavanzo di bilancio
di quasi 2.000.000 di euro, per i debiti verso i fornitori delle farmacie, per l’assunzione
di risorse lavorative in eccesso, per l’attribuzione di superminimi troppo alti
ad alcuni dipendenti, a cui sarebbe stato riconosciuto lo stesso livello
contrattuale di un funzionario del Comune, il tutto durante quella breve
parentesi tra Luglio 2015 e Giugno 2017 in cui lo stesso Mastrosanti, pur
presente sulla scena politica, non ricopriva incarichi in STS, nella Giunta o
nella maggioranza Consigliare.
Il Sindaco passava a fare
l’elenco delle azioni compiute dalla sua amministrazione per ridare vita alla “creatura
morta”. Riconosceva i meriti del piano del risanamento e del nuovo
contratto di servizi, finalmente remunerativo dei costi dell’Azienda,
dichiarando ,erroneamente, di averli fatti approvare a fine 2017, invece che a dicembre
2018 e dimenticando di dire di non aver fatto sottoscrivere il contratto e di
non avere dato applicazione al piano di risanamento, già approvati a Marzo 2018
dal Consiglio Comunale, sorvolando sul fatto che il piano di risanamento e il
nuovo contratto, definiti come strumenti per gli equilibri economici dell’Azienda,
non fu applicato anche nel primo semestre del 2018, producendo quindi
un’ulteriore semestre di perdite. Sempre in merito al nuovo contratto, con cui
il Comune si impegnava a corrispondere alla STS i costi dei servizi, mentre se
ne riconosceva i meriti, il Sindaco diceva che lo stesso contratto aveva
aggravato il bilancio del Comune. Parlando
delle farmacie, che avevano accumulato debiti verso le ditte distributrici di
farmaci, minimizzava il danno causato dalla decisione di smettere di effettuare
acquisti e di tenere le farmacie aperte ma senza prodotti da vendere,
dichiarando che l’incidenza dell’agio delle vendite non era poi così rilevante.
Dimenticava però di presentare, a riprova della sua analisi, le relazioni
sull’andamento di bilancio delle farmacie nel periodo 2017, 2018 e 2019, che
avrebbero invece dimostrato, come è logico, una perdita economica grave nel
2019 rispetto ad un più che valido utile di esercizio degli anni precedenti.
Dimenticava di dire inoltre che la STS vanta da sempre un credito elevato nei
confronti del Comune e che la mancata riscossione delle fatture per i servizi
prestati all’Ente ha impedito di pagare i fornitori delle farmacie. Ci sarebbe
poi da verificare la regolarità dell’espletamento delle procedure di gara per l’approvvigionamento
dei farmaci, che sembra siano andate deserte, avvenute attraverso centrali di
committenza la cui individuazione lascia seri dubbi. Ovviamente questi temi non
sono mai stati oggetto di dibattito o di tavoli di concertazione.
Il contenuto del suo discorso non
doveva suonare al Sindaco contraddittorio o ipocrita, se proprio di ipocrisia
accusava i Consiglieri di minoranza che, nel raccontare le vicende
attraverso le quali era stata affossata ad arte la STS, sostenevano i lavoratori
contro la decisione di liquidare l’Azienda.
Il Sindaco chiedeva alla platea di usare un
po’ di sano realismo e di onestà intellettuale volta a riconoscere che i costi
della STS, pari a 5.500.00 euro l’anno, sono insostenibili per il Comune, non
indicando però la quantità dei servizi che la STS svolge per il Comune e quali
sarebbero invece i costi ricorrendo alle esternalizzazioni. Mastrosanti,
infine, arrivava ad accusare la minoranza di non avere raccontato la verità ai
dipendenti in merito alla insostenibilità dei costi e chiedendo quasi dei
riconoscimenti per averla tenuta in vita, nonostante tutto, per due anni e
concludendo che “dare tutto a tutti” è di certo un errore.
Il Sindaco Mastrosanti è quindi
deciso, dopo avere attribuito la colpa esclusivamente a “chi c’era prima”,
pur dicendo che la storia non serve ad attribuire le colpe, ad esternalizzare i
servizi della STS e a seppellirla definitivamente, visto che la considera una “creatura
nata morta”.
I Consiglieri di maggioranza, che
hanno assistito a tutto il dibattito sulle sorti della STS in SILENZIO,
voteranno il 18 Novembre il piano dei riequilibri con cui si pone fine all’Azienda
di servizi del Comune di Frascati e con cui si aumentano tutte le tasse e le aliquote
dei servizi per i cittadini? Decideranno di applicare un piano di lacrime e
sangue i cui effetti verranno pagati dalle future generazioni per i prossimi
venti anni? Si disporranno con il proprio voto a consegnare a chi verrà dopo una
Città in declino, in cui non si potrà più investire per migliorare? Ritengono i
Consiglieri di maggioranza veramente corretta l’analisi dei fatti presentata
dal Sindaco? Credono con certezza che non esistessero e non esistano tutt’ora
soluzioni per gestire la STS come un’azienda sana e come una risorsa per la
Citta? Sono così convinti che i servizi verranno gestiti da altre aziende con
maggiori standard di qualità e che si produrrà risparmio? Sono tutti convinti che
la STS sia una creatura morta? Perchè tutto quel SILENZIO di
fronte agli attacchi della minoranza?
Si tace per tanti motivi: per
consenso, perché non vale la pena parlare, perché tanto non si può cambiare,
per rassegnazione, perché dissentire è difficile. Certo è, però, che uscire dal
SILENZIO e dissentire da qualcosa che si ritiene in coscienza non corretto,
indipendentemente dal ruolo che si ricopre e dalle aspettative di chi è gerarchicamente
sopra di noi, è ciò che rende un essere umano libero dei propri pensieri.
Il Comitato dei
Lavoratori della STS
Co.Ra.La.S.
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