Oggi, su nostra richiesta e su invito del Sindaco, siamo stati presenti al nostro primo incontro ufficiale con le Istituzioni, come Comitato di Rappresentanza dei Lavoratori STS.
La riunione verteva su un tentativo di intavolare un confronto tra Comune e Azienda per i riequilibri di bilancio e per discutere una possibile soluzione relativamente alla riduzione del costo del personale già deliberata in C.d.A. la scorsa settimana.
I Sindacati ed il Comitato avevano già deliberato, in pieno accordo, durante l’Assemblea del Personale di mercoledi 16/10/2019 di rinviare l’accordo sulla riduzione del costo del personale all’incontro di fronte al Prefetto di Roma, fissato per il 24/10/2019, rendendosi ormai evidente l’incoerenza dell’Azienda e del Comune, in merito all’applicazione del piano di risanamento ancora in vigore e alla politica di gestione del bilancio aziendale, i cui dati, richiesti sia dai lavoratori, attraverso una lettera a firma di 54 di loro, sia attraverso i Sindacati, continuano ad essere immersi in una nebbia fitta.
E’ stato chiaro fin da subito che non si sarebbe addivenuti ad un accordo nella sede della riunione odierna, non potendosi mettere in discussione una decisione assunta dall’unanimità dei lavoratori presenti all’assemblea sindacale. La CIGL, con tutti i suoi rappresentanti, ha infatti deciso di uscire dalla stanza dopo avere ottenuto come risposta dal Sindaco che l’incontro rivestiva puramente carattere informale. La CISL con il suo territoriale e RSU, nonché socio del Comitato, e il Comitato di Rappresentanza dei lavoratori STS (CO.RA.LA.S), nella rappresentanza del Segretario, sono rimasti presenti all’incontro, col fine di ascoltare gli intenti ed i propositi dell’Amministrazione e della Dirigenza della STS, che contava tra i presenti, oltre al Direttore, anche il Presidente e un Consigliere.
L’incontro, che si auspicava avesse la finalità di tranquillizzare il personale in merito alla possibilità di giungere a delle soluzioni concordate e risolutive della paventata crisi aziendale, anche grazie al sacrificio ulteriore che il personale doveva assumersi in questo fine di anno 2019, ha assunto invece toni tutt’altro che rassicuranti con l’intervento del Sindaco che, ha riproposto nuovamente la storia della situazione disastrosa in cui versava la STS nel 2017, quando lui e la sua Giunta tentarono di salvarla attraverso un piano di risanamento ed un contratto, che, come già sappiamo, venne appositamente ritardato di un semestre, in attesa di uno scontato esito di parere da parte dell’Agenzia delle Entrate relativamente all’applicazione dell’IVA. Di nuovo il Sindaco ha voluto sottolineare come 26 risorse attualmente parte dell’organico STS siano state assunte in maniera illegittima e come le stesse costituiscano un elemento di aggravio del bilancio della STS, nonostante gli si facesse notare che per coprire il costo di addirittura 27 risorse lavorative, dichiarate in esubero dall’allora Direttore Generale, Dott. Elpidio Bucci ad Agosto 2018, dal mese di Ottobre 2018, il personale ha aderito ad un contratto di solidarietà che doveva essere ancora in vigore oggi secondo il piano di risanamento, anche se l’accordo F.I.S. che avrebbe dovuto integrare parte della perdita economica del personale è scaduto a Settembre 2019. Per giustificare il mancato funzionamento del piano di risanamento sono stati tirati in ballo dal Sindaco e dal Vicesindaco eventi imprevisti, abbattutisi sui conti del Comune in pochi mesi, come la scoperta di debiti fuori bilancio e pareri di organismi che hanno costretto i contabili del Comune all’immobilizzazione di fondi. Il tutto per concludere che la STS costituisce per il Comune un costo eccessivo rispetto ai vantaggi che essa produce per l’Ente e ammettendo che è intenzione dell’Amministrazione procedere all’esternalizzazione degli stessi.
Veniva da noi chiesto al Sindaco come le esternalizzazioni potessero produrre economie, se lo stesso personale doveva essere riassorbito da ditte esterne alle stesse condizioni economiche e, dopo risposte vaghe emergeva, anche grazie all’intervento del Vicesindaco, nonché Assessore al Bilancio, Claudio Gori, che il personale attualmente impiegato in STS godeva di un contratto a tempo indeterminato solo sulla carta, essendo l’Azienda sull’orlo della liquidazione e dipendendo, in sostanza, le sorti degli stessi dipendenti dalle decisioni che il Consiglio Comunale prenderà a breve.
Seguivano poi disquisizioni sul costo eccessivo del personale, sull suo salario accessorio, sull’assenza di un piano per la sua distribuzione secondo principi di premiazioni del merito, come se la ridefinizione di obiettivi, premi e organizzazione del personale non fosse responsabilità di una Giunta che ormai amministra la STS da più di due anni.
Veniva infine domandato a quanto ammonta l’ammanco per il pareggio di bilancio dell’esercizio 2019 e il Presidente della STS indicava la somma di € 150.000. Si domandava quindi ai rappresentanti del C.d.A. e dell’Amministrazione Comunale se non fosse possibile che dietro i costi definiti eccessivi dell’Azienda si celassero le tanto discusse risorse economiche impiegate negli ultimi due anni in consulenze esterne, ritenute da gran parte del personale non necessarie e se le economie richieste ai dipendenti, anche costringendoli a rinunciare a strumenti di lavoro indispensabili, venissero applicate anche nell’organizzazione del Comune e sui premi dei Dirigenti, ma su di questo non si ottenevano risposte esaustive.
Si affrontava infine il discorso delle farmacie comunali, per dire che, sia le rappresentanze sindacali che il personale, avevano più volte paventato in corso di anno, quando si potevano ancora intraprendere azioni di salvaguardia, che il mancato approvvigionamento delle stesse avrebbe portato l’intero bilancio della STS in dissesto, ma il Sindaco rispondeva che nulla si poteva fare, a fronte di un mancato interesse dei fornitori a partecipare alle gare indette per l’affidamento delle forniture, poiché essere cattivi pagatori comporta questa ineludibile conseguenza. Poco importa quindi se i fornitori non venivano pagati per poter corrispondere gli stipendi al personale, a fronte di ritardi nei pagamenti delle fatture che la STS doveva riscuotere dal Comune.
Chi scrive è ancora sconvolto dalla freddezza con cui i rappresentanti di questa Amministrazione abbiano liquidato il problema sociale di più di 100 dipendenti che sono stati, alcuni da 15 anni, al servizio della Città di Frascati, definendoli come un peso e una zavorra per la collettività, senza concedere nessuna considerazione, neanche in termini di personale solidarietà, al di là dei freddi calcoli numerici, ad una platea che sapevano stava rappresentando più della metà di essi.
Ciò che si è cercato di comunicare ai nostri interlocutori oggi, è che certamente l’Azienda STS avrebbe bisogno di un processo di efficentizzazione, di riorganizzazione e di incentivazione del personale verso il raggiungimento di obiettivi, ritenendo che esistano sia le competenze interne che i numeri per ottenere risultati di qualità, ma che quello che invece l’Amministrazione sta mettendo in atto sembra andare nella direzione opposta. Il personale vive da più di un anno sul filo del rasoio, vedendo come imminente la risoluzione del proprio contratto di lavoro, non potendo fare affidamento sul reddito che gli viene garantito da un contratto, venendo impiegato part time e senza i mezzi per svolgere il proprio lavoro. Facilmente in questo modo i servizi della STS, aggravati da costi generali dell’Azienda su cui pesano, discutibili spese a favore di consulenze esterne, saranno poco competitivi rispetto ad una comparazione con le offerte di mercato. E’ certamente questo l’epilogo che è stato scritto per un’Azienda che ha servito il Comune di Frascati in più di 15 anni, anche svolgendo per la sua collettività una funzione sociale e di reinvestimento di risorse in favore della cittadinanza, quando altri Amministratori, forse meno freddi calcolatori, ma con una visione più umana e volta alla valorizzazione delle risorse del territorio, cercavano di creare lavoro per i cittadini di Frascati, magari con disagi sociali, anziché affidarsi ad Aziende, che dai più disparati angoli del Paese venissero a fare i loro affari attraverso i servizi destinati ai cittadini di Frascati.
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