Co.Ra.La.S.

Quando l'Ingiustizia diventa legge, la Resistenza diventa dovere!!!

Comitato di Rappresentanza Lavoratori STS Multi Servizi Azienda Speciale (Co.Ra.La.S.) Codice Fiscale N. 92038200587 - pec: comitatosts@pec.it – mail : comitatoraplavsts@outlook.it

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giovedì 31 ottobre 2019

UNA QUESTIONE DI RISPETTO


Domani mattina si terrà l’assemblea dei lavoratori, che avrà lo scopo di dare mandato alle Sigle Sindacali di ratificare il tanto agognato accordo sulla riduzione del costo del personale di fronte al Prefetto.
Nel frattempo, la mente viaggia, ripercorre tutti i discorsi fatti e sentiti in questi giorni e ci si rende conto che, forse, ancora non si è parlato delle cose più importanti.
I lavoratori della STS sono concordi nell’accettare, come lo scorso anno, il sacrificio economico sugli ultimi tre stipendi dell’anno e sulla tredicesima, allo scopo di scongiurare la liquidazione dell’Azienda, ma sentono di avere ingoiato un boccone molto amaro. Le ragioni del malcontento sono state ampliamente trattate in questo blog e in molti articoli finalmente pubblicati in questi ultimi giorni sulla faccenda STS: gestione irrazionale dell’azienda, dei suoi conti, volontà autodistruttiva, intento di investire all’esterno le risorse economiche, anziché sul personale e sui mezzi funzionali ai servizi ecc... Non si è ancor parlato però della ragione che più ha spinto gli animi di sessanta lavoratori ad unirsi in un Comitato e a lottare uniti per la difesa della propria azienda: IL RISPETTO.
I lavoratori della STS vengono continuamente tacciati da questa Amministrazione e da tutto il sistema che li circonda di essere "una massa di raccomandati e di nullafacenti".  La macchina del fango azionata da questi signori è stata palese fino dal loro insediamento ed emerge in tutta la sua prepotenza in queste settimane di dura contrapposizione. Queste argomentazioni, che farebbero sorridere qualsiasi saggio professionista del settore, sono stata l’arma che, coloro che hanno avuto come unico intento quello di affossare una società di servizi, invece che amministrarla, hanno usato contro i dipendenti, invece che attaccare altre fazioni politiche per avere fatto della STS il proprio centro di potere. Tutto ciò mette in evidenza, ancora una volta, la scarsa capacità di amministrare e la povertà d’animo di chi sta gestendo la nostra Città.
I lavoratori della STS si sono uniti sotto uno stemma e un obiettivo comune per riprendersi ciò che, sopra ogni cosa, gli è stato ingiustamente sottratto: IL RISPETTO E LA DIGNITA’. Perché si può vivere con meno soldi in tasca, ma non vergognandosi del proprio ruolo nella società.
I lavoratori della STS sono 100 persone, con profili professionali, titolo di studio, stili di vita assolutamente diversi, perché la STS è una multiservizi e, di conseguenza, impiega il personale nelle più svariate attività, dalla manutenzione delle fontane all’alienazione dei terreni civici, eppure tutti si sentono fortemente offesi da questo attacco alla persona che li investe quotidianamente.
Nello stesso tempo, nell’unirsi e confrontarsi, i lavoratori hanno compreso come ognuno di loro tiene a questa azienda come alla propria casa, avendo per essa messo a disposizione, ognuno nei limiti dei propri mezzi, le proprie energie. Il personale della STS ha sempre operato per risolvere tutte le problematiche del Comune, dalla raccolta differenziata al Giro d’Italia, dall’orario notturno dei parcheggi all’assistenza degli alunni dello scuolabus, se pure in regime di riduzione oraria, eppure è stato ridicolizzato, impoverito, reso inefficiente per assenza di mezzi indispensabili ai servizi e per assenza di una direzione e di una missione che qualcuno non gli ha voluto dare.
Oggi i lavoratori si sentono accusati e inquisiti dagli stessi personaggi che hanno portato nell’Azienda e nel Comune affari poco trasparenti, conflitti di interessi, professionisti addirittura giudicati colpevoli nell’esercizio delle stesse funzioni per cui hanno operato nella STS.
Si sta cercando addirittura di dimostrare, attraverso una relazione giuslavorista, pagata con il denaro della STS, che i contratti di tutti i dipendenti sono illegittimi, a causa del passaggio degli stessi dalla STS S.r.l. all’Azienda Speciale, se pur sottoscritti sotto la garanzia dei Sindacati e al cospetto di un Consiglio di Amministrazione che chiedeva ai lavoratori la piena fiducia.
L’affronto alle persone, l’attacco a chi dipende da un contratto di lavoro e da uno stipendio, come la maggior parte degli Italiani in tempi non certo facili, è ciò che più ha spinto il personale ad unirsi e a disporsi a lottare per un unico obiettivo.  La resistenza è nata principalmente contro i metodi che questa forza politica e dirigenziale ha messo in atto, metodi basati sulla minaccia, sul ricatto e l’intimidazione, perché per alcuni di noi perdere questo posto di lavoro significa non poter più sopravvivere. Hanno avuto gioco facile, quindi, certi personaggi a mettere in atto una guerra tra poveri, a fare scontrare colleghi e amici tra loro, a farli dubitare l’uno dell’altro, chiedendo a questo o a quello di leggere un messaggio in chat, di prestare il proprio servizio fuori dall’orario di lavoro, in regime di riduzione oraria e di paga, per sacrificarli come traditori, sotto la strategia del “dividi et impera” nota già dall’antichità.
Se oggi sessanta lavoratori della STS si sono uniti in un Comitato che li rappresenta, gli consente di parlare e protestare, è segno che certi metodi e certi sistemi di gestione del potere possono essere sconfitti. Esiste una soluzione, è semplice, eppure è tanto difficile da attuare: L’UNITA’. Se insieme si denuncia, ci si sottrae dall’obbedienza, dalla sottomissione e dalla paura si può vincere questa e altre numerose battaglie.






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