Nelle prossime ore il C.D.A.
della STS Multiservizi è chiamato ad una grossa responsabilità: deve trovare
una soluzione che consenta di raggiungere il pareggio di bilancio di esercizio
2019 della STS, onde evitare il quarto bilancio negativo in un quinquennio e,
di conseguenza, la liquidazione dell’Azienda di servizi del Comune di Frascati.
Il tentativo di riparare un
andamento economico negativo dell’Azienda arriva, come lo scorso anno, in
extremis, quando ormai le mensilità su cui cercare di creare economie sono
pochissime e nuovamente cercando tali economie esclusivamente sugli stipendi
dei lavoratori.
Addirittura, quest’anno, il
Direttore Critti aveva atteso fino agli ultimi giorni di Settembre per
comunicare ai dipendenti che dal mese di Ottobre, essendo scaduto l’accordo FIS
con le sigle sindacali e gli RSU, si ripristinava l’orario full time e lo
stipendio pieno, trascurando che esisteva un piano di risanamento ancora valido
ed efficace, che prevedeva la riduzione dell’orario di lavoro e della retribuzione
del 10% fino a tutto il 2020. Solo in seguito alla segnalazione di 54
dipendenti, il C.D.A,. i primi giorni di Ottobre, si rendeva conto che il
bilancio della STS non era in linea con il piano di risanamento e deliberava la
riduzione del 20% del costo del personale per le mensilità di Ottobre, Novembre
e Dicembre 2019 e del 10% da Gennaio a Luglio 2020. Il C.D.A., nella riunione
del 8 Ottobre 2019, indicava come strumento per il taglio dei costi del
personale la sottoscrizione da parte dei singoli lavoratori di un contratto
part time in deroga a quello full time. I Sindacati, avendo ritenuto tale
decisione unilaterale e, avendone ricevuto mandato dall’Assemblea dei
Lavoratori, riaprivano lo stato di agitazione e chiedevano che l’accordo sulla
inevitabile ulteriore riduzione del costo del personale venisse stipulato al
cospetto del Prefetto di Roma. Il Prefetto durante l’incontro del 24/10/2019
rinviava le parti a nuovi incontri e a nuove soluzioni, ritenendo che il
contratto individuale part time non poteva essere proposto ai lavoratori come
strumento di risoluzione della crisi aziendale e che l’Azienda fosse ancora sfornita
di proiezioni di bilancio che consentissero di ragionare su dati certi. Il
giorno successivo, il Direttore incontrava le sigle sindacali e gli R.S.U. per
definire un accordo da proporre in C.D.A. e che, se approvato dallo stesso,
tornerà nei prossimi giorni di fronte al Prefetto.
Non si conosce con esattezza lo
strumento che, tramite i suggerimenti delle rappresentanze sindacali, il CDA
dovrà discutere a strettissimo giro, ma una cosa ormai è certa: dopo avere
gestito per così dire alla “carlona” i conti dell’Azienda, ad un certo
punto, forse sollecitati dagli stessi dipendenti che finalmente scrivono,
parlano e non temono di difendere i loro diritti, si è scatenata una vera e
propria corsa contro il tempo per fare tornare i conti di un bilancio che la
Dirigenza Aziendale e l’Amministrazione Comunale avevano dimenticato di dover
tenere attentamente sotto controllo, per evitare la fine dell’Azienda.
I Dipendenti e soci del Comitato
Co.Ra.La.S. monitorano con attenzione le proposte, le decisioni e le
motivazioni alla base di esse e attendono con ansia i risultati di questa fase
concitata. I timori degli stessi dipendenti sono gli stessi di chi ha visto fino
ad oggi gestire l’Azienda in modo illogico, incoerente e autodistruttivo: per
tre anni è stato applicato un contratto in perdita, nonostante i risultati
negativi di bilancio; si è tenuto chiuso per otto mesi in un cassetto un contratto
remunerativo dei costi, già approvato dal Consiglio Comunale per poi farne
approvare, con effetto retroattivo, uno identico, ma privo di contenuti
economici e con un semestre di ritardo; pochi mesi dopo la sottoscrizione del
contratto, si è scoperto che il Comune non riusciva a sostenerne i costi; sono
state lasciate andare in perdita le farmacie comunali, unico servizio i cui
costi non venivano coperti dal Comune; si è andati in contrasto con il piano di
risanamento che imponeva la riduzione dl costo del personale, reintroducendo
l’orario part time, per poi incrementare tale riduzione dopo pochi giorni con
fantasiosi strumenti; si è ottenuto un parere negativo del Prefetto sulla
possibilità di giungere ad un accordo con la parti sindacali.
I dipendenti e soci del
Comitato Co.Ra.La.S. si augurano che i membri del C.D.A. così composto: Dir
Gen. Nicolò Critti, Presidente Avv. Francesca Romana Tomaselli, Revisore Fabio
De Angelis, Consiglieri Arch. Chiara D’Orazio e Dott. Fabio Scognamiglio, questa
volta non commettano errori e calcolino correttamente le manovre da applicare
al bilancio della STS, perché dalle loro decisioni e dalla correttezza delle
loro analisi dipende la sorte di 100 famiglie, la sopravvivenza della STS e
della gestione dei servizi dei cittadini del Comune di Frascati.
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