Co.Ra.La.S.
Quando l'Ingiustizia diventa legge, la Resistenza diventa dovere!!!
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giovedì 26 dicembre 2019
domenica 22 dicembre 2019
CONSIGLIO COMUNALE DEL 19/12/2019
Il 19 Dicembre si è tenuto l’ultimo
Consiglio Comunale di questo difficile 2019.
La maggioranza ha dato prova
ancora una volta di tutta la sua assenza di trasparenza e apertura al dialogo
democratico, ancora una volta decidendo su temi vitali per le sorti di una Città
in gravi difficoltà, in totale autocrazia e dimostrando una volta di più tutta
la sua arroganza.
Il Consiglio Comunale, convocato
per le ore 16,00 e iniziato in netto ritardo, si è chiuso alle ore 22,00, su votazione
della maggioranza, nonostante la netta opposizione della minoranza che chiedeva
si desse loro lo spazio istituzionalmente garantito per le interrogazioni e
mozioni.
La maggioranza invece chiudeva il
Consiglio, rifiutando il confronto sugli argomenti sollevati dalle opposizioni,
tra i quali “le spese generali della STS Azienda Speciale”, per riunirsi in un incontro di Giunta, evidentemente riconoscendo agli accordi tra i pochi
un privilegio rispetto al confronto con le parti, dando conferma del proprio
atteggiamento imperialistico e di sprezzo per le opinioni degli altri.
Tanta autoreferenzialità lascia riflettere
in un contesto tanto problematico per le sorti della Città che vive sotto la spada
di Damocle del dissesto finanziario, per addivenire al quale basterebbe la
bocciatura da parte della Corte dei Conti del piano di riequilibrio finanziario
approvato dal Consiglio Comunale lo scorso 18 Novembre e definito da molti “un
piano di lacrime e sangue” per i Cittadini.
Spazio per tali posizioni
autocratiche non sembrano opportune, lì dove si è appena decisa la liquidazione
della STS, che da quindici anni fornisce servizi ai cittadini di Frascati, sulla
base della solo teorizzata economia che conseguirà all’affidamento dei servizi ad
altre società, mentre si evita di rispondere alle richieste di analisi dei
costi effettivi della STS, assumendo la posizione di chi quando prende una
decisione non deve spiegare niente a nessuno.
Nello stesso Consiglio Comunale
del 19 Dicembre si approvava il nuovo contratto tra STS e Comune con effetti
retroattivi al 1 Gennaio 2019 e con durata di un anno. L’opposizione si
esprimeva in maniera critica sull’assurdità di disciplinare mediante un
contratto ciò che è già accaduto e domandava se tale formulazione non servisse
esclusivamente a ratificare decisioni già prese, ad assecondare quanto già
disposto da chi governa la Città, evitando opposizioni e confronto. La maggioranza
però non rispondeva, non chiariva neanche se la durata del contratto annuale
fosse da calcolare dalla data di sottoscrizione o da quella di applicazione, nel
quale caso si sarebbe votato per un contratto con una validità di appena dodici
giorni.
L’unica spiegazione che si
forniva per avere portato in Consiglio un contratto postumo, era il ritardo causato
dell’impreparazione del personale della STS, che a Luglio aveva la contabilità
ferma a Marzo. Come sempre quando i conti non tornano la colpa è degli altri,
se non di quelli che c’erano prima, dei dipendenti della STS. Non si ripercorreva però la storia di questo contratto, che sostituisce quello approvato in Consiglio
Comunale a Novembre 2018 e firmato il 6 Dicembre del 2018 senza contenuti economici ma anche esso con effetti retroattivi a Luglio 2018 e non si diceva che tale contratto ne
sostituiva un precedente, approvato a Marzo 2018, ma mai firmato, se pur avrebbe
avuto efficacia, insieme al piano di risanamento allegato, a partire dal 1
Gennaio 2018. Non si affronta mai approfonditamente questo discorso mentre si continua ad affermare a mantra che tutto quello che c’è di poco
chiaro in STS dipende dall'incompetenza del personale.
Nel Consiglio del 19 Dicembre si
approvava anche la Deliberazione di aumento delle tariffe dei parcheggi, uno
dei primi effetti del piano dei riequilibri, che costringe a cercare in fretta delle ambiziose economie ed entrate e, in questo caso, di fronte alle obiezioni di scarsa
trasparenza e condivisione dei provvedimenti con l’opposizione, l’Amministrazione
forniva come spiegazione quella di avere condiviso le scelte con il personale
della STS, per l’interesse del quale si sono, stavolta, dovuti adottare
provvedimenti invisi alla cittadinanza.
Sempre lo stesso ritornello insomma:
questa Amministrazione Comunale si fa vanto di essere stata la sola ad
assumersi la responsabilità di prendere provvedimenti duri ma necessari, affermando
che non si può sempre accontentare tutti e quando le parti opposte nel dibattito
politico chiedono spiegazioni o criticano, riversa la colpa o su chi c’era
prima o sul personale della STS, incapace sempre, anche se secondo loro formato
a dovere da una lunga serie di attività di tutoring on the job, che si nega
fossero invece consulenze. In alternativa non risponde o scioglie in anticipo i Consigli
Comunali, preferendo riunirsi in sala Giunta, in assenza di
contraddittorio, a decidere cosa fare di questa Città.
lunedì 16 dicembre 2019
TUTORING E FORMAZIONE...PERCHE' NON CHIEDERLO AI DIPENDENTI?
Si svolgono in questi giorni
Commissioni in Comune per fare chiarezza sulle circa 40.000 euro all’anno spese
in STS per consulenze che riportano come oggetto “tutoring e formazione in
materia di bilancio, contabilità e revisione di piani di risanamento”.
I Consiglieri di maggioranza e
minoranza si sforzano di capire in cosa consistano questi corsi. Il dibattito
si accende perché in Azienda non sono stati rinvenuti i libri firma dei
dipendenti.
Si interpellano i Direttori e, a
sentire loro, non si usa più fare formazione nelle aule con libro firma di
partecipazione, perché oggi la formazione si fa “on the job”, ossia mentre si
lavora, con personale esperto proveniente da ditte esterne che va in
affiancamento ai dipendenti. Il tutto provato dal fatto che del personale
esterno si aggirava in azienda e che l’intervento sui bilanci è stato
fondamentale anche per portare i risultati in pareggio.
Quindi titubanza generale, qualche
domanda, qualche affermazione volta a mettere in discussione, ma niente di
concreto…eppure otto dipendenti della STS erano presenti in quella stanza, se
pur a mo’ di tappezzeria, in piedi, in disparte, invitati via Facebook, ma non
potevano intervenire. Era contrario alle norme dei nostri regolamenti, forse, che
un dipendente della STS potesse parlare in quella sede in risposta ad un
Consigliere Comunale eletto democraticamente e quindi rappresentante dei
cittadini o a un Dirigente chiamato come il tecnico esperto a fornire alla
parte politica gli elementi necessari per farsi un’opinione. A nessuno è venuto
in mente che i dipendenti a cui quella formazione, on the job o non on the job,
era destinata avrebbe potuto fornire per lo meno l’altra versione dei fatti? Se
qualcuno volesse discutere se il trattamento ottenuto in un ristorante è o meno
coerente con il conto pagato non andrebbe a chiederlo oltre che al ristoratore
anche ai clienti?
I dipendenti del Comitato Co.Ra.La.S. oggi hanno chiesto ufficialmente via PEC ai Consiglieri Comunali della
Commissione, che si riunirà di nuovo domani, di individuare i dipendenti che
avrebbero fruito di tali corsi, di invitarli in Commissione e stavolta di
ascoltare anche la loro versione. Questa sarebbe democrazia, oltre che
semplificazione delle cose!
giovedì 12 dicembre 2019
La Democrazia esiste laddove non c’è nessuno così ricco da comprare un altro e nessuno così povero da vendersi!!! ____________________ Jean Jacque Rousseau __________________
La Democrazia, citando Rousseau, esiste solo dove nessuno è tanto potente da convincere gli altri ad affidarglisi e nessuno è tanto debole da credere che solo affidandosi a chi è potente può sopravvivere.
Può sembrare retorica, ma è ciò che succede in Italia, in Provincia di Roma, a Frascati, mentre un Comune va in dissesto e una società di 100 dipendenti viene liquidata.
Quando chi ricopre incarichi importanti può decidere chi di queste 100 persone continuerà a lavorare e chi no, è molto probabile che la maggioranza di questi 100 uomini e donne impotenti gli si affideranno, rinunciando ad affermare i propri diritti, a denunciare le ingiustizie, a raccontare la verità.
Succederà probabilmente che non si verrà mai a sapere che i dati economici indicati su un piano di riequilibrio che liquida un’Azienda non erano corretti, che gli strumenti di risanamento esistenti non sono stati applicati, che quello che passava per affiancamento del personale in materia di bilancio era in realtà uno strumento degli amministratori per costruire i bilanci, scavalcando le possibili obiezioni del personale.
Succederà probabilmente perché in questi tempi perdere un posto di lavoro, soprattutto dopo i quaranta anni, significa mettere a repentaglio la sopravvivenza della propria famiglia. Succederà perché affermare le proprie ragioni non permette di pagare il mutuo, le bollette e le necessità dei propri figli.
Non per questo le ragioni dei dipendenti di questa azienda non sono valide, forti e corrette, non per questo i loro diritti sono stati cancellati. E’ solo intervenuta la logica del potere, a cui si piegano inevitabilmente i deboli.
Se chi parla, pur con prove documentali, rischia più di altri di perdere il proprio reddito da lavoro, di incorrere addirittura in denunce, se viene contrastato nello svolgimento della sua funzione lavorativa con lettere di richiamo volte ad applicazioni di sanzioni disciplinari, è probabile che desista e rinunci ad affermare ciò che ritiene essere la verità, pur nella certezza di essere dalla parte del giusto.
Probabilmente accadrà proprio questo. Il potente e il ricco avrà convinto e comprato tutti, il debole e il povero si sarà arreso all’ingiustizia e venduto al miglior offerente. La DEMOCRAZIA, anche se ormai considerata una conquista del popolo, sarà ridotta nei fatti ad un’UTOPIA.
Probabilmente accadrà, ma non certamente… e se invece qualcuno capisse che solo smettendo di rinunciare all’affermazione della verità, che solo smettendo di vendere i propri diritti in cambio delle briciole si potrà rompere questa legge che li condanna alla sconfitta?
Forse basterebbe questo a rendere possibile la DEMOCRAZIA. Forse anche Rousseau dovrebbe ammettere che la DEMOCRAZIA è possibile anche dove c’è qualcuno così ricco da comprare qualcuno, che è tanto povero da potersi far comprare, MA CHE HA CAPITO DI NON DOVERLO FARE ACCADERE!!!
domenica 1 dicembre 2019
LA TRASPARENZA
La trasparenza indica un corpo che, lasciando passare la luce, permette la visione di oggetti che si trovano al di là di esso.
La TRASPARENZA viene utilizzata frequentemente nella vita politica ed amministrativa e con essa viene indicata e a volte imposta dal legislatore la necessità di rendere gli atti e i bilanci accessibili e chiari a tutti, in modo da scongiurare che si possano mettere in atto sotterfugi, che si possano dichiarare delle cose e farne altre, che si possano conseguire guadagni illeciti senza che ne rimanga traccia.
Nella nostra Società, sempre più complessa, non è facile fare emergere la trasparenza assoluta, anche solo per la diversità di codici linguistici propri di ogni sistema di classe e di settore. L’errore che non si deve compiere è quello di leggere dietro ad ogni atto scritto, dietro ad ogni discorso o rendiconto economico qualcosa di losco, di illecito, trascinando pericolosamente tutti verso un clima di sospetto generalizzato. Questo perché una società non può basarsi sul sospetto, perché se si finisce di sospettare di principio di tutto, i rapporti sociali diventano tesi, estenuanti e tali da non produrre risultati apprezzabili, perché vale il principio che se c’è del marcio in ogni cosa, non c’è del marcio in nessuna cosa.
C’è però un dovere di trasparenza di coloro che hanno delle responsabilità nelle vicende politiche e amministrative della nostra società, volta a rendere accessibile a tutti i cittadini la purezza dei propri intenti e ad escludere la gestione arbitraria delle risorse collettive.
Quando, invece, si prende atto che non vengono pubblicati, nonostante gli obblighi di legge, i contenuti economici dei contratti, che vengono secretate relazioni e pareri che vertono sugli stessi diritti di coloro che non possono accedervi, che mentre si invita qualcuno alla collaborazione si compiono atti volti a danneggiarlo, che si organizzano tavoli di contrattazione a cui non si invitano tutte le parti, si ha inevitabilmente l’impressione che chi agisca voglia nascondere qualcosa.
Quando qualcuno parla sempre in prima persona, cerca sempre di giustificare se stesso, attribuendo sempre le responsabilità agli altri, dà l’impressione di perseguire ad ogni costo i propri interessi e di voler occultare qualcosa agli altri.
Quando invece qualcuno si rende disponibile al confronto, al dialogo alla pari, all’accesso ad atti e documenti, dimostra di non avere alcun interesse personale da nascondere, di mettere al di sopra di tutto il bene comune.
Quando si incontrano persone che agiscono così, i sospetti si dileguano e fiorisce quella fiducia senza la quale nessuna amministrazione e nessun buon governo sono possibili.
La TRASPARENZA è infatti possibile solo quando si parte da una sincera buona volontà di essere onesti e di servire davvero gli altri.
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